Allerta radiatore: ecco cosa può accadere con il freddo

Il radiatore identifica nella tradizionale casa la parte più esterna del termosifone che non è quindi quella che vediamo, ma effettivamente l’azione che porta al riscaldamento. Naturalmente per tutti, colloquialmente, l termosifone identifica invece le parti in metallo che tendono poi a scaldarsi. Ma soprattutto se non soggetti ad una suffiicente manutenzione il radiatore del termosifone di casa può avere problemi con il freddo.

Può infatti risclaldarsi naturalmente in maniera eccessiva ma anche sviluppare una vera e propria azione di blocco e restare freddo, azione che può essere anche molto pericolosa perchè ciò indica che vi è qualche ostruzione in qualche situazione ed in qualche area. Per questo motivo, in particolare durante la stagione invernale, meglio scoprire cosa può accadere e come rimediare.

Radiatore o termosifone?

Il termosifone si chiama così dall’azione fisica che oggi è stata sostituita in parte da altri metodi di riscaldamento, ma che resta comunque decisamente utilizzata perchè semplice da attivare. Il funzionamento è infatti basato proprio sul termosifone, che grazie alla circolazione di acqua che viene riscaldata fa il giro completo passando ad una velocità delimitata dal selettore.

Fisicamente per una questione di temperatura l’acqua all’interno del radiatore l’acqua calda tende ad andare in alto, successivamente con la temperatura che cala, la medesima porzione di liquido va verso il basso, essendo il radiatore concepito in questa forma particolare genera calore da irrorare nella stanza in modo continuo ed efficace.

Cosa fare in caso di radiatore freddo

Cosa può accadere però con il freddo? Che l’azione non risulti essere costante, quindi il termosifone nella sua parte radiatore può non essere attiva effettivamente. Questo ci porta obbligatoriamente ad osservare prima possibile il problema che è probabilmente legato allo sfiato dei termosfioni e quindi la “liberazione” dell’azione del termosifone:

  • Questo è molto spesso causato da delle sacche di aria che vanno a svilupparsi anche a seguito di un naturale mancato utilizzo per mesi
  • Munirsi di una chiave per aprire il radiatore, una bacinella capiente ed alcuni stracci o panni assorbenti di cotone

L’impianto fa inizialmente spento totalmente e lasciato freddare correttamente, poi sistemare la chiave come di consueto nell’apposito foro (generalmente è presente in alto, a destra o sinistra, più raramente si trova nella zona frontale) girando in senso antiorario di meno di un giro con lentezza garantiremmo all’aria la possibilità di uscire.

Dopodichè una volta uscita fuori tutta l’aria, è sufficiente riaccendere il sistema, controllando l’azione dell’acqua ed anche, a tatto, controllare se il riscaldamento è attivo con una buona temperatura uniforme per tutte le sezioni del radiatore e quindi della caldaia. E’ una operazione abbastanza tradizionale che va compiuta almeno una volta l’anno.

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